SULLA LIBRA SI MUOVE IL G7

Ed ecco arrivare la prima pronta risposta del “fronte politico” . Nel mio post precedente ipotizzavo una presa di posizione del G20 e invece si è mosso il G7. Ma vedremo in seguito.
Al di là delle opinioni lette in questi giorni, nelle quali si è rilevata una certa confusione tra “criptovalute” , “moneta virtuale” e “valore backed da un paniere di monete esistenti” . (Le terza definizione è la più appropriata) . La sfida lanciata dai partners, che vedono Facebook – Calibra quale front company, è squisitamente di natura “politica globale” .
Il Governo di una “community digitale” vuole comportarsi come se fosse uno Stato transnazionale, arrivando al punto di sostenere la propria economia interna ( che potrebbe debordare qui e là) generando “valore di scambio” tra i suoi aderenti ? La grandi nazioni e il FMI , prima delle banche centrali, non credo che lo vogliano permettere .
Una cosa è il ClubMed che ti da le collanine da spendere nei resort , un’altra cosa sono i Bitcoin che hanno un bacino di riferimento in crescita ma non gigantesco e un’altra cosa ancora sarebbe Libra .
Nell’ultimo caso Libra fa riferimento a una “community” che :
1) non elegge il proprio Governo ma se lo trova bello e fatto ,
2) è “spalmata” su un territorio digitale che non ha confini controllabili e che al contrario ha confini in perenne espansione
3) aderisce a norme transitorie con un semplice “I accept” e perde la “cittadinanza virtuale” con un click del Dominus
4) conta al suo interno 2 miliardi di umani i cui dati finiscono inesorabilmente – per Legge USA (Patriot Act) – negli archivi dei Servizi Segreti USA (NSA) e sono messi a disposizione del cartello delle grandi agenzie di Pubblicità (IAA)
5) rinviene il 50% dei propri componenti tra abitanti di naziioni il cui reddito medio procapite è dell’ordine di qualche centinaio di dollari al mese … probabimente pronti a “fare qualsiasi cosa” in cambio di “libras”
6) nella quale 500 milioni di utenti stabiliscono il loro primo approccio con il mondo esclusivamente grazie allo smart phone ( no scuole, no cinema, no tv, no libri)
Una community – dicevamo – nella quale l’organizzazione del consenso, dei consumi e dell remunerazione dipende da un Dominus che consente ai “membri” di “lavorare” su un territorio che non posseggono come se fossero “servi della gleba digitali”
7) il cui Governo , che ha eletto sede in Svizzera , annovera solo ed esclusivamente Soggetti privati, i quali non ostante la definizione “no profit” della Cooperativa fanno tutti capo a board “profit oriented”
8) una “community” talmente vasta che potrebbe far circolare al proprio interno una quantità di valore superiore ai PIL di grandi nazioni e tale da inficiare ogni relazione in essere tra Nazioni in via di sviluppo e World Bank e tale da modificare rapporti di forza nella finanza globae
9) una Community che si fa improvvisamente “Super nazione Digitale” generando un cambio di paradigma della Storia pari al passaggio dalle Monarchie agli Stati Nazionali
E’ ovvio che il G7 si preoccupa . Temo però che si troverà di fronte ad una deregulation della Governance di Internet che rallenterà le sue azioni.
Fra l’altro : per il momento la Shangai Cooperation Organisation (Cina, Russia, India) – che io sappia – non si è manifestata . Un aspetto importante, credo, sarà il fatto che nel paniere di monete a garanzia di Libra confluisca, e in quale percentuale, la moneta cinese renminbi ( che negli ultimi anni sta “scalando” posizioni nel FMI ) … a quel punto – ripeto – la patata bollente non potrà che passare al tavolo del G 20