LA DEMOCRAZIA LIQUIDA IN PARLAMENTO DIVENTA GHIACCIO

18.3.2013 – Se la Democrazia Liquida sta al flusso particelle/onde come le votazioni in Parlamento stanno alla formazione di corpi solidi (le maggioranze) … se assumiamo che il Movimento 5 Stelle sta alla meccanica quantistica come la Repubblica Italiana, con tutti i suoi annessi e connessi sta alla meccanica newtoniana … se Grillo-Casaleggio stanno ad Heisenberg come gli altri leaders di partito stanno a Newton … ci si rende maggiormente conto di una serie di questioni e si può arrivare a capire che quanto sta accadendo ha in sé il carattere dell’inevitabilità.
1) tutto va bene per il Movimento sin quando Grillo–Casaleggio giocano la partita in una dimensione digitalizzata, caratterizzata dall’indeterminazione: la Rete. Un cybermondo in cui la Rappresentanza si forma grazie a un continuo flusso di partecipazione in progress; in cui le affermazioni di Ognuno, che vale Uno, si esaltano o si annichilano a ridosso delle affermazioni di Un altro che vale Uno; in cui la “direzione” si ottiene (idealmente) quale sommatoria compensata di ogni indicazione. Un posto dove Niente è di Nessuno e Tutto è di Tutti, e dove si trasferisce coscienza e conoscenza ad una velocità prossima a quella della luce in uno Spazio privo di confini fisici. “E’ la Rete bellezza”: il nuovo Eldorado della Democrazia Liquida.

2) All’uscita dalle urne, quando si cominciano a contare i pesci rimasti nella Rete, si esce dall’indeterminazione e si comincia a “definire” la prima questione newtoniana: troppi voti. Il sogno di un’ostinata opposizione si tramuta nell’incubo amletico del fare o non fare le maggioranze. E a questo non si era pensato nel Movimento. O forse, si sperava accadesse in una seconda tornata elettorale, ma non così presto. Non con un risultato così “solido” e così (che orrore !) negoziabile.
3) Questo aspetto però “definisce” la linea. Forse un po’ frettolosamente, forse “di default”, ma la definisce. E’ una linea che si sforza di restare indefinita : un progress continuo di NO o, in alternativa: “dateci la Presidenza del Consiglio altrimenti una risata vi seppellirà”. In questa visione si rinvengono alcune delle componenti situazioniste che innervano il Movimento e ancor più innervano da sempre la strategia di Grillo-Casaleggio: il ribaltamento di prospettiva ad infinito, lo sberleffo alla Società dello Spettacolo, il gioco dei ruoli, il chiamare Banco comunque (fin quando si vince). Solo che a questo punto non si punta più solo il consenso/dissenso al Movimento digitalizzato, ma si cominciano a puntare pezzi d’Italia: disoccupati, esodati, restituzione del debito pubblico, Euro sì o no, etc.. Ci si ritrova , un po’ controvoglia, nella materia pesante newtoniana.
4) Dal gran mazzo dei voti nel frattempo spuntano i Parlamentari … e anche qui si può dire : è stata la Rete a selezionarli. Tutti tranquilli, siamo ancora in Democrazia Liquida . Ma già non è più così. La “Rappresentanza” ex liquida si mette la cravatta e comincia ad assumere caratteri solidi e definiti : newtoniani. Hai voglia a dire : restituiamo la metà dello stipendio ( che è certo importante) ma non basta. Quei 163 umani cambiano status : da rappresentanti digitali del Movimento diventano (anche) “solidi” Parlamentari della Repubblica Italiana.
5) I rappresentanti entrano in Parlamento … e qui cominciano i veri problemi . Il Parlamento è una dimensione completamente newtoniana. Si discute è vero, talvolta anche a lungo, ma ad un certo punto si taglia corto e si vota …. sembra la stessa cosa che avviene in Rete ma non è affatto così . Lo Spazio tempo è circoscritto, gli incontri e gli scontri tra gli Umani sono fisici, gli scambi di opinione avvengono a voce e non nei fora dei Blogs, i tempi delle decisione sono fissati, i numeri sono indeterminati ma lo restano solo fino al punto in cui diventano irreversibili.
6) Grillo lancia appelli e minaccia anatemi, ma in questo suo fare comincia ad invalidare alcune delle Leggi grazie alle quali ha raggiunto il risultato.
7) Quei 16 rappresentanti divenuti “solidi” che hanno deviato dall’indeterminazione, in quello Spazio Tempo newtoniano del voto al Senato, potevano sottrarsi è vero e non concedere il sostegno al mondo di Bersani& Co. Ma non l’hanno fatto ! Dimostrando in tal modo tante cose e, fra l’altro, che la Realtà osservata e partecipata (il Parlamento) modifica l’Osservatore ( la testa dei Parlamentari), specialmente se essi provengono da una tradizione di democrazia liquida.
8) A questo punto il crack si riverbera nel Movimento. Inevitabile. Del resto se fosse avvenuto il contrario , ovvero se le “raccomandazioni” di Grillo fossero state osservate puntualmente, ovvero se Grillo avesse ottenuto la solidificazione della propria volontà a discapito della libertà di indeterminazione, si sarebbe verificato un crack all’interno della strategia originaria. Uno vale Uno o Grillo vale molto di più ? Oggi i crack comunque appaiono essere ambedue. Domani si vedrà.