Partiamo da una considerazione che a me sembra elementare, ma che pare essere quasi del tutto ignorata, e cioè che: non si può pensare di dialogare esclusivamente con chi la pensa (a priori) come noi. Sarebbe infatti una noia mortale doversi rispecchiare totalmente nell’altro, concordando su tutto e quindi negando di fatto la necessità del dialogo.
Con questa intervista molto divertente ma, allo stesso tempo, anche riflessiva e coinvolgente, siamo giunti al 13°incontro di un progetto che ho voluto intitolare “Dialoghi inattuali”.
Glauco Benigni è un giornalista, scrittore e conoscitore profondo di quel perimetro onnipervasivo comunemente noto col nome di Infosfera. Già media editor del quotidiano la Repubblica, poi responsabile della promozione di Rai Educational in tutto il mondo, fino ad arrivare alla costruzione di una web tv chiamata Homo Sapiens, Glauco Benigni è sicuramente una persona che conosce bene i pregi e i difetti dell’informazione.
“L’informazione” dice Benigni “non può essere neutra perché il punto di osservazione è sempre una scelta: un conto è inquadrare la polizia un conto è inquadrare i manifestanti”. Inoltre, il fatto che ci siano state nella storia dell’informazione delle progressive interferenze, o per meglio dire conflitti d’interessi, da parte dei grandi finanziatori che si appropriano del potere del mezzo comunicativo per far passare ciò che a loro frutta guadagno e prestigio, è un altro dei motivi che determinano l’impossibilità di poter ricevere notizie sufficientemente equidistanti.
Durante la conversazione sono emersi diversi momenti critici; momenti in cui le nostre due posizioni sembrano non conciliarsi. Ed è proprio questa differenza, accennata sopra, a rendere interessante il confronto. Il nostro movimento L’Indispensabile ricerca proprio questa dinamica relazionale, contro la logica della separazione (oggi più che mai sdoganata).
Con Glauco Benigni abbiamo toccato il tema della polarizzazione crescente, quello dell’informazione mainstream vs internet, giungendo in ultimo al tema dei temi, ovvero, quello relativo alla filosofia trans-umanista o post-umanista che dir si voglia. Insomma, c’è tanto materiale da ascoltare, da criticare, da approfondire e da meditare. Questo esercizio è in fondo il senso dei miei dialoghi inattuali.
Davide Sabatino
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