Il big-bang dell’immagine pubblica di Salvini

Lo Spazio/Tempo di Esposizione nella “sfera di visibilità audiovisual”, cioè il “Dove si vede Qualcuno e per quanto tempo” (sommando tv e web), nel caso di Salvini, a un certo punto, cominciò ad aumentare esponenzialmente.

All’inizio Matteo “esisteva” grazie ad N. minuti di “immagine” a settimana, poi al giorno, poi più volte al giorno … poi per ore . Qui la distinzione/interazione tra Classic TV e Web diventa determinante . L’informatica applicata online,  grazie alle sue caratteristiche, consente produzione facilitata, stoccaggio di immagini in grandi memorie, reperibilità, repliche e condivisioni tendenzialmente infinite .

“E’ il Digitale, bellezza !” Mi sembra, e mi dicono, che Matteo e i suoi “image makers” questo lo hanno capito bene . Meglio di qualsiasi altro italiano … finora.

C’è un momento dunque di “ignition” (innesco) digitale di Matteo Salvini in cui comincia il vero “big bang” della sua immagine.

Quando diventa leader della Lega nel 2013 la curva di salita della sua notorietà in Italia comincia a crescere. Quando compare sulla copertina di Time Magazine , nel settembre 2018, sale anche la curva della sua notorietà internazionale. Ma il consenso si impenna quando la sua “immagine popolare riconosciuta” comincia a coniugarsi – su scala crescente di audience – con il suo linguaggio … con “cosa” dice e “come” lo dice.

“Cosa” dice è oggetto di dibattito politico che in questa sede non affrontiamo.

“Come” lo dice , è  anch’essa una questione politica al dunque, perchè consente ai suoi detrattori di screditarlo formulando paragoni al negativo ( fascista, autoritario, rozzo, etc…). Il Come lo dice, però, è anche la sua Forza di Seduzione e Rassicurazione nei confronti dei suoi sostenitori.

E genera un effetto di consenso valanga ( milioni di likes e followers  sui Social Network) .

Non si può dimenticare che un recente sondaggio tra gli iscritti CGIL afferma che il 50% si riconosce in quello che dice Matteo Salvini.  “Parla la nostra lingua” dicono gli intervistati. Matteo sa che poteva accadere , ci sperava e ci ha puntato.

Ora …una questione è , secondo alcuni : perchè mantiene un aspetto “truce” ? E che si intende con “truce” ?.

Forse : perchè si veste così ? perchè non si fa la barba ? perchè non si stringe il nodo alla cravatta nemmeno in occasione della foto con Trump ?

perchè mette le mani sui mitragliatori , balla al Papeete, suda come una rock star nei comizi , si sbraccia come un tifoso da stadio, etc

Tentiamo una risposta : Salvini ha scelto di muoversi “spesso” (non sempre)  in una scena mediatica che ricorda il rock’n’roll delle origini :  i palchi, i viaggi in auto da una città a un’altra, la folla ipereccitata, l’introduzione roboante ai comizi con “All’alba vincerò”, etc…

Ma c’è una Novità : il tutto è sempre condito, in ogni caso …. dalla “ripresa video”, sia sul palco che dietro al palco. La “ripresa video” deve essere garantita e soprattutto ormai deve essere  buona per il “live streaming” .

Certo … aveva anche ruoli istituzionali . In quei casi Matteo che immagine ha assunto ? Talvolta un’immagine più conformista, anche se la cravatta gli sta larga .

Tutti gli schermi : il cinema , la tv, il display del PC , lo schermo dello smart phone sono “cornici” e  a loro volta concorrono a definire “lo stile ideale”di quanti sono “incorniciati”: da Telegiornale, da influencer, da Politico, da business man, da scienziato, da guru, etc.. .

Lo Stile dipende anche dalle risposte del pubblico. Salvini è il primo che brandisce uno smart phone e “riprende” il pubblico. E’ “rozzo” ? Non direi … mediaticamente è molto evoluto.

 

Quando “trascende” l’immagine/cornice dei Media e dei Ruoli classici , cioè quando ha l’opportunità di “trascendere” il conformismo mediatico

… buca come un laser, perchè mostra un’autentica immagine pop e parla la lingua del popolo. Attenti però : di “quel popolo” che è stato oggetto più di narrazione letteraria da parte di grandi scrittori, quali Hugo, Dickens, Dostojewsky, che non di indagine socio-economica dell’ISTAT. Salvini parla al Popolo dei grandi romanzi  … all’anima collettiva che si sente tradita dall’Europa nelle sue aspettative basic.  Che questo Popolo abbia o meno ragione, che sia o meno “vincente contro i suoi oppressori” lo dirà la Storia. Che questo Popolo non sia più rappresentato dai politici incravattati nei talk shows lo dice la Cronaca.

Lo stato vibratorio, l’alone eterico, il “corpo digitale”  da lui generato e emanato, viene “catturato” da videocamere e smartphone e Immediatamente (senza mediazioni ) diffuso . Ciò genera nell’audience del web “un enorme campo di consenso digitale” che in Italia non si era mai manifestato prima .

Salvini è sia regista che attore, e coordina la troupe. Suggerisce le inquadrature  addirittura mentre si muove tra la folla . E questo è un altro fatto molto innovativo sul quale bisognerebbe riflettere . Poi  lui – o Chi per lui – è molto aggiornato sulle possibilità di “diffusione immagine”offerte dai Social Media . E riesce a usarle … il che presuppone una capacità di comunicazione in grado di coordinare i tre poli : contenuti, reti e organizzazione di consenso misurabile . Provate e farlo su grande scala e in continuità e capirete che non è semplice .

 

Parliamo ora del “livestreaming”, ovvero : l’ottimizzazione del rapporto mediatico Spazio/tempo , sia tattica che economica.  In due anni … dai tempi di Renzi e Grillo la facoltà di generare “campi di consenso digitale ” è aumentata esponenzialmente grazie al live streaming .

Mc Luhan direbbe che in questo caso il messagio “E’ il live streaming stesso”. E avrebbe le sue ragioni …

Ora … quale dovrebbe essere “lo stile ideale” di Matteo ? … è inevitabile : lo stile live streaming ! Uno stile “rough”(ruvido, rude, crudo) ma (quando va bene) assolutamente Potente.   Cioè : “voi state assistendo ad un piccolo miracolo tecnologico del quale io sono il protagonista … mi vesto così come mi trovo  , dico e faccio quello che mi passa  per la testa ( salvo ormai un repertorio ben organizzato” ). A differenza di Altri , “faccio la mia scommessa”, senza paracadute … e vinco la stessa quantità di consenso che ad Altri costerebbe un’immensa macchina promozionale . Salvini si muove in un ossimoro che per Altri è precluso : una comunicazione “spontanea” ma coniugata con il punto attualmente più sofisticato della tecnologia digitale . E’ come un motociclista da Formula Uno che corre senza casco . Ai posteri ( e alle urne) l’ardua sentenza.