HUAWEY PREOCCUPA IL COPASIR

Le aziende cinesi che operano in Italia rispondono oggi alle preoccupazioni sollevate dal Copasir. Huawei afferma che “il dibattito sulla cyber security dovrebbe essere basato sui fatti e ha chiesto di dimostrare le accuse mosse all’azienda. Fino ad ora non sono state fornite prove”, e aggiunge di essere “una società privata al 100% e Huawei Italia si attiene alla legge italiana. Nessuna legge cinese impone alle società private cinesi di impegnarsi in attività di cyber-spionaggio”. Alcuni componenti del Copasir non la pensano evidentemente così e sostengono che esistono legami e norme che costringono le Aziende cinesi operanti all’estero a fornire informazioni, anche riservate, alle Autorità di Pechino. 

In realtà è evidente che tutta questa vicenda è orientata dalle esigenze NATO e dagli interessi delle Companies Digitali Occidentali nella nostra”colonia” . Nessuno si è mai preoccupato infatti del Patrioct Act , la Legge che impone alle Aziende USA che gestiscono Dati di fornirli alla NSA – National Security Agency.
La questione appare lunga , enorme ed estenuante e riguarda il posizionamento geopolitico dell’Italia … purtroppo , come sempre , chi pagherà gli stop & go dei diversi Governi che hanno commissionato a Huawei e ZTE la fornitura di infrastrutture, saranno i contribuenti . Se continua così la Cassa Depositi e Prestiti, che è la maggior committente impegnata con Huawei, dovrà certamente pagare grandi penali per interrompere le opere in corso . E ovviamente si tratta di “denaro pubblico” che arriva dalle nostre tasche. In compenso però i maggiordomi d’Italia riusciranno a trovare la quadra per far contento lo sponsor della Casa Bianca e si spartiranno- come d’abitudine – ruoli, poltrone e budgets. Ancora una volta l’interesse nazionale è subordinato allo spettro della Sicurezza senza tener conto che la nostra eventuale Sicurezza è decisa altrove.